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La mucca volante

Recensione, intervista con l'autore.

La mucca volante di Di Paolo racconta l’addio ai bambini.

di RAFFAELLA SILIPO

da "La Stampa" del 4 aprile 2014

«Dopo aver scritto articoli, saggi, racconti, romanzi, ho capito che avevo rinviato un appuntamento molto importante. Forse il più importante di tutti: quello con la mucca volante. Ovvero con il primo bagliore della mia stessa fantasia... E adesso che è finito, sento che questo è il mio primo vero libro».  

Paolo Di Paolo lo sa bene, parlare ai bambini non è certo più facile che parlare agli adulti (e comunque «esser adulti è una cosa da cui bisognerebbe ogni tanto disintossicarsi»): per farsi ascoltare da loro bisogna aver conservato nel proprio animo qualcosa del bambino che si era. Il che non vuol dire essere più buoni, per carità. I bambini sanno essere cattivissimi. Ma hanno quella magnifica capacità di andare dritti al cuore delle cose, senza mentire a se stessi, senza inutili dietrologie. Ecco perché «ogni cosa adulta è un po’ meno magica rispetto alle nostre attese di bambini» dice Di Paolo. Mentre il suo protagonista Leo rincara: «Gli adulti ci dicono di non essere cattivi e dicono tante cattiverie. Ci dicono di non essere frettolosi e loro fanno tutto di fretta, anche cinque, sei o sette cose insieme. Ci dicono di non alzare troppo la voce e loro urlano. Ci dicono di aspettare e di non essere impazienti e loro non aspettano mai. “Ti sbrighi? Ti muovi?” è il loro ritornello». La lezione del «Piccolo Principe», insomma, non ha perso la sua forza e la sua verità.  

 

E così «La mucca volante» (Bompiani, AsSaggi di Narrativa, pag. 94, Euro 9) in libreria dal 3 settembre ha qualcosa di Saint-Exupéry (nonché di Rodari esplicitamente citato) e non solo nel tratto naïf dei disegni. Soprattutto, come Saint-Exupéry, Di Paolo affronta un argomento profondamente triste, dire addio a chi si ama. Tutto ha inizio nel cortile di una scuola elementare dove compare un giorno una lunga striscia rossa e bianca per tenere lontani i bambini.  

 

Dopo cena, complici il nonno e il cane Macchia, Leo indaga: e scopre una mucca gonfia come un pallone, immobile, silenziosa. Il giorno dopo la mucca è scomparsa. Leo e i suoi amici, tra cui Giulia dalla frangetta tagliata, sono decisi a saperne di più anche su un’altra misteriosa sparizione, quella della maestra Pompelmo, avvenuta anni prima. Le ritroveranno entrambe, mucca e maestra, ma solo per vederle volare via, dopo un ultimo saluto: «Forse la mucca voleva dirmi che tutto può tornare, finché restiamo con le orecchie e gli occhi aperti, finché restiamo pazienti e vigili, capaci di aspettare; tutto può tornare, finché restiamo».  

Salta Bart

Recensione e intervista radiofonica con l'autrice Susanna Tamaro

Susanna Tamaro e l'abuso della tecnologia nel libro "Salta, Bart". Intervista radiofonica a Radio Vaticana del 22/11/2014

 

Un libro per ragazzi che è anche un monito per gli adulti, il nuovo romanzo di Susanna Tamaro intitolato: “Salta, Bart” edito da Giunti e con le illustrazioni di Adriano Gon. Attraverso la storia di un ragazzino, Bart, e della pollastrella Zoe, la scrittrice ci mette di fronte a noi stessi e al nostro mondo dominato dalla tecnologia, dove ciò che conta sono solo l’efficienza e il denaro. Compiendo un viaggio appassionante e divertente, che culmina nell’incontro col Drago, Signore del regno delle Tenebre, Bart alla fine scoprirà i valori importanti: la bellezza, l’amicizia, l’amore e il rispetto per la natura. Il fantastico e il reale, dunque, nel libro s’intrecciano. Ascoltiamo al microfono di Adriana Masotti, Susanna Tamaro.

Una intervista per riflettere sul tema della tecnologia nelle nostre vite. A lato il player per ascoltarla.

Intervista curata da A. Masotti - Susanna Tamaro
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